Archivio Settembre 2017
Hanno chiuso Piazza Castello per metterci salamelle e patate
Buco di 348 milioni di fitti non pagati al Comune
Sala batte cassa. Arriva la doppia tassa sul defunto
Via Bolla: esauriti gli alloggi vuoti da occupare i Rom si accampano in cortile
Il Comune importa dalla Cina il bike sharing senza regole. Pedoni e passeggini a rischio
Il Comune è Green nei convegni ma continua ad abbattere alberi
Il Comune vessa i proprietari dei diesel Euro 4 commerciali
Milano 21 Settembre – Quanto è incapace chi governa la mobilità a Milano?
L’ultimo disastro è questo. Il Comune ha imposto dal 18 Ottobre il divieto per entrare in Area C a tutti i veicoli commerciali diesel Euro 4 senza filtro.
Dunque tutti gli operatori che per motivi di lavoro o di consegne devono entrare in centro si dovranno munire di filtro antiparticolato Fap o averlo di serie.
Torna il sogno olimpico di Milano
Accolta la mia proposta. Il Monumentale avrà un curatore
Troppo comoda la Caserma Montello. I migranti rifiutano il trasloco nell’hinterland
Le bugie di Sala sui Navigli hanno le gambe corte
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia a Milano
Gli allacci abusivi di luce e gas possono causare stragi. Perché Sala non interviene?
Un esempio dei danni dell’accoglienza
Il sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli, dove la famiglia è residente in un alloggio popolare, dice: «Era il 2014. Avevamo trovato i soldi, più o meno 5 mila euro a persona o forse di più, per farli rientrare in Marocco dove si trovava il padre già espulso. Tutto era pronto, anzi madre e i quattro figli erano andati in caserma per partire. Poi non so cosa sia successo ma attraverso il tribunale dei minorenni ci siamo ritrovati il padre di nuovo a Vallefoglia mentre noi ci aspettavamo che la famiglia se ne andasse per sempre».
«Ricordo – continua il primo cittadino – che non era d’accordo col rimpatrio nemmeno il console, ma alla fine c’era stato il nulla osta. Poi è saltato tutto e la famiglia oltre al padre è rimasta qui».
Meglio chiarire di più. Per il rimpatrio nella nazione d’origine di figli minorenni nati in Italia occorre che ci sia il consenso dei genitori. Altrimenti i nativi non possono essere cacciati dall’Italia.
E la madre in quel momento aveva detto di sì, accettando 20/25 mila euro in tasca e il viaggio pagato. Poi improvvisamente ci ha ripensato. Ed è facile capire perché: il marito ha impedito l’accordo perché così sarebbe potuto tornare in Italia, benché espulso da anni, in modo di ricongiungersi con la famiglia. E infatti è tornato illegalmente (ha patteggiato per questo una pena ad 1 anno e 4 mesi che sconta ai domiciliari). Davanti al tribunale dei minori di Ancona, che l’ha autorizzato a rimanere, ha promesso che col suo rientro avrebbe messo in riga i figli.
Dopo tre anni, due figli in carcere, il padre di 51 anni agli arresti domiciliari, la madre andrà a processo sotto la spinta di cinque querele presentate dalla vicina di casa che si sente perseguitata sia dalla donna che dai figli, inviati a insultarla e picchiarla. Una prognosi di quindici giorni di guarigione è l’ultimo regalo che hanno fatto alla spaventatissima vicina. La quale ha ottenuto dal questore che la madre dei due minori accusati del doppio stupro di Rimini, venisse ammonita per stalking.
Ma poi succede anche che il padre, accortosi dalle immagini degli stupratori pubblicate dal Carlino, imponesse ai figli di andare a costituirsi dal maresciallo del paese, Vallefoglia, e solo da lui. Hanno pure chiamato prima per sincerarsi se ci fosse. Altrimenti «sarebbero ripassati».
Il video delle telecamere di sorveglianza
I carabinieri, che spesso hanno fatto la colletta per comprare da mangiare a quella famiglia, sapevano con chi avevano a che fare ma certo non immaginavano ciò che avevano fatto.
I due fratelli marocchini sono conosciutissimi a Vallefoglia, fin da quando frequentavano la scuola media. Insegnante di sostegno continuo, facevano i bulli e ogni tentativo di dargli una regolata finiva male.
Dice una loro insegnante: «Il problema vero è che questi due fratelli erano abbandonati a loro stessi. Non avevano da mangiare, letteralmente. Facevamo degli acquisti a turno per comprargli panini e cibo. Avevano delle potenzialità positive ma la loro condizione familiare azzerava tutto. Sapevano di non dover rendere conto a nessuno, perché il padre a quel tempo era in Marocco, forse in carcere, e qui stavano con la madre, che non lavorava, e altri due fratellini. Il Comune pagava bollette, spesa, affitto, la Caritas offriva il pacco ma quei figli non studiavano e non volevano ascoltare. Perché non erano stati educati a farlo. Oggi purtroppo abbiamo avuto la prova di cosa ha prodotto quell’abbandono».
Sala sceglie il capo dei Vigili senza bando. Dove è la trasparenza?
Il Comune fa e disfa sulle linee Atm in periferia: il caso della 45
Milano 5 Settembre – L’Assessore Granelli sta mandando in confusione gli utenti del trasporto pubblico.
Prima ha detto che era necessario tagliare di brutto linee e frequenze.
Poi gli abbiamo dimostrato che era caduto come uno sciocchino nelle manovre dell’ex presidente ATM Rota, il quale teneva soprattutto a presentare un bilancio con 40 milioni di utili (di cui 20 da pagare di tasse!) per farsi riconfermare.
A questo punto lui che aveva autorizzato i tagli ha invece comunicato ai giornali, con sprezzo del ridicolo, che alcune frequenze della Mm e alcune linee venivano ristabilite. Altre modifiche sono rimaste.
Così gli utenti vengono utilizzati come cavie per le sperimentazioni dei dirigenti Atm e Granelli si vanta di aver ripristinato i vecchi orari senza ammettere il suo grave errore di valutazione.
I problemi per gli utenti non sono terminati
Pubblichiamo oggi il caso della 45 al quartiere Forlanini / Linate e domani il caso della 35.
* * *
Il percorso sbagliato della 45
Al ritorno dalle vacanze i cittadini del quartiere Forlanini-Monlue’ si sono trovati cio’ che era stato promesso mesi fa: la modifica della linea ATM 45.
Questa linea forniva un ottimo collegamento per gli abitanti del quartiere (ma anche per chi arrivava in aereo a Linate) con la stazione di Porta Vittoria, lasciando i passeggeri a poche decine di metri dall’ingresso della stazione.
Inoltre, grazie alla fermata di interscambio di largo Rodari, permetteva di raggiungere l’aeroporto di Linate e, soprattutto, il centro citta’ utilizzando i bus della linea 73 ed il tram 27.
Il tragitto attuale, invece, ha eliminato questa importante fermata di interscambio; ora, chi vuole raggiungere la stazione, deve farsi 300 metri a piedi ed in salita.
Chiaramente i piu’ penalizzati sono gli anziani e chi ha difficolta’ motorie. Senza contare tutti i lavoratori che usufruivano del Passante Ferroviario.
In questo modo, per poter prendere i mezzi delle linee 73 e 27, chi usufruisce del bus 45 deve fare molta piu’ strada attraversando strade trafficate come viale Corsica o via Marco Bruto.
Tra l’altro i bus della 45 in servizio sono i piu’ vecchi del parco bus dell’ATM con circa 13-15 anni di servizio e qualche centinaia di migliaia di km sulle spalle.
Il percorso odierno ricalca quello gia’ in essere della linea 175 che era attiva solo nei week end.
Invece di rendere quest’ultima linea giornaliera, che sarebbe stata ugualmente utile, hanno pensato di distruggere una linea piu’ funzionale: quella del bus 45.
Il tragitto del bus 175 e’, per buona meta’ del percorso, identico a quella del bus 45.
Accorciandone il tragitto, mettendo il capolinea in p.le Ovidio per andare verso Lambrate, sarebbe stata una linea comoda per lo spostamento nord-sud nella zona est di Milano.
Senza dover intaccare il preesistete.
Ora sui bus della 45 nella veletta compare la scritta Forlanini F.S. Peccato che, a differenza della stazione di Porta Vittoria, nella stazione Forlanini F.S. passino meno della meta’ dei treni che passano nella stazione di Porta Vittoria.
Quindi con tempi di attesa molto piu’ lunghi e, per chi deve andare a lavorare di mattina, il tutto diventa piu’ problematico.
Praticamente l’ATM, in connivenza con il Comune, ha voluto creare dei disagi ai cittadini ed utenti.
Coloro che hanno creato questo disservizio, ritorneranno sui loro passi?
Walter De Vercelli