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Come previsto Ofo chiude. Chi pagherà per recuperare le bici?

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Il Comune ha disdetto il contratto con OFO l’operatore delle Bici Free floating gialle che da un anno e mezzo  giravano per Milano.
Fallisce dunque metà del servizio di bike sharing lanciato in grande spolvero un anno e mezzo fa. All’epoca avevo previsto, in una interrogazione a Granelli, che sarebbe finita così.
Non sono un mago ma avevo letto come era andata in altre città con questo modello di sharing.  In Cina e nelle grandi metropoli questo business si basa sulla opportunità degli operatori di fare man bassa di profili, indirizzi mail e numeri telefonici di decine di migliaia di  persone da rivendere ad altri. In questa fase le aziende crescono rapidamente e in Cina si sono addirittura quotate in borsa. Poi in molti casi chiudono e trovano più comodo lasciare tutto sul groppone delle amministrazioni.
A Milano per di più il contratto era scritto male. Ofo piazzava le bici dove gli pareva e non aveva previsto un servizio di recupero delle bici abbandonate, che infatti venivano trovate o occultate ovunque, Navigli compresi.
Il costo del recupero ora dovranno pagarlo i contribuenti, come previsto. Però Sala e Granelli non esistevano: volevano sciacquarsi la bocca con la green mobility e lo Sharing e non hanno badato ai problemi futuri. Che oggi dovranno pagare i contribuenti.
Fabrizio De Pasquale

Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.

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Source: Fabrizio c’è

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