Piazza Leonardo imbrattata prima di essere inaugurata. Che fare?
L’area giochi di Piazza Leonardo da Vinci è stata imbrattata prima ancora di essere inaugurata ieri. Questo episodio ripropone la dimensione del vandalismo a Milano. Non c’è rispetto per giochi e panchine dedicate ai piccoli, non c’è rispetto per una riqualificazione della piazza costata 800.000 euro, non c’è nessun messaggio artistico o politico che si voleva trasmettere: solo la dimostrazione che il vandalismo e il bullismo sono protervi, l’hanno vinta sempre e che le persone per bene devono sopportare nella indifferenza delle istituzioni.
Invece no, questa non deve essere giudicata una notizia minore. Deve spingere, nella città con più senso civico d’Italia, a ribellarsi all’indifferenza e a vivere in un paesaggio fatto di panchine vandalizzate, cestini rotti, graffiti ovunque.
Quali sono le ricette per sconfiggere questi fenomeni? Ci sono tante risposte: una maggiore educazione civica trasmessa dalla scuola e dalle famiglie, una amministrazione pubblica che rimette in sesto subito i beni vandalizzati per evitare che degrado richiami degrado (la cosiddetta teoria della “finestra rotta”). Altri diranno, come al solito, che bisogna aumentare le pene.
Soprattutto però c’è da fare più controlli e assicurare certezza della pene. Questo non vuol dire mettere una telecamera per ogni angolo di città, anche se comunque le telecamere servono. Vuol dire una cosa molto semplice e fattibile.
Poichè la maggior parte di questi danneggiamenti sono fatti da gruppetti di adolescenti e cosiddette baby gang che agiscono nei vari quartieri e amano lasciare segni della loro presenza, si deve solo mettere in piedi una piccola task force che indaghi su questi fenomeni con le stesse modalità con le quali si portano avanti indagini su altre forme di criminalità. Si raccolgano le segnalazioni, si raccolgano i dati di tag e sigle autografe dei vandali, si facciano degli appostamenti nelle zone più colpite, si studino la rete e i social, si utilizzino le immagini di telecamere pubbliche e private. Emergeranno i responsabili di questi danneggiamenti e queste bravate che non sono più di 500 persone in tutta la città, anche se spesso arrivano addirittura da fuori.
Il vandalismo è un costo sociale ed economico notevole per Milano, almeno 20 milioni l’anno vengono spesi per i rispristini in città e molto altro viene purtroppo lasciato nel degrado.
Si abbia allora la volontà politica di rafforzare, dotare di mezzi, di uomini, di straordinari per lavorare di notte, una squadra di vigili Urbani dedicata a queste indagini. Un tempo esisteva ma non era sufficiente. Ora forse esiste solo sulla carta. E poi si comunichi l’esito e le conseguenze penali e civili delle azioni vandaliche per fare deterrenza.
Creare questo nucleo antivandalismi ci farebbe risparmiare tanti soldi e consentirebbe quel decoro che la stragrande maggioranza dei milanesi merita.
Auguriamoci che questo ragionamento non sia accolto con gli occhiali della ideologia e delle contrapposizioni partitiche.
Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.
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Source: Fabrizio c’è