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Agli ambientalisti non basta non far circolare le auto. Vogliono pure impedirne l’esposizione!!
Un tempo, prima del Covid, ogni settimana la isola pedonale del centro tra Castello e Piazza Duomo, era affollata di installazioni e stand per promuovere eventi e fiere.
Il caso ha voluto che il primo evento della ripartenza sia la prima edizione del Mimo motorshow una manifestazione che si è trasferita da Bologna a Milano e Monza. Per questo sono state collocati 120 pedane in legno dove sono esposti vari modelli di auto elettriche e non.
Apriti cielo! Se vi fate un giro sui social la galassia verde è tutta una protesta: l’esposizione delle auto (ferme) in una isola pedonale sarebbe un affronto alla sostenibilità, un’offesa alla ciclabilità. Poi, come sempre, coloro che si interessano dell’automotive o che vi lavorano sono dei retrogradi, degli ignoranti che non conoscono il progresso e non conoscono le grandi metropoli.
Queste proteste contro la manifestazione Mi Mo di 36 associazioni ambientaliste milanesi chiariscono bene la natura ideologica dell’area green milanese.
I Verdi oramai non si limitano a dettare a Sala e Granelli misure anti mobilità privata del tutto inefficaci ma pretendono pure di “RIEDUCARE!” i milanesi, stabilendo cosa può essere esposto nelle vie cittadine.
A me pare che i milanesi possano farsi le loro idee sulla sostenibilità senza bisogno della censura preventiva delle mamme antismog.
Benvenuto al Motorshow perché gli eventi che ritornano nel centro città sono una ricchezza per Milano.
Gli elettori sappiano però che Sala ha aderito ai verdi ed è legato mani e piedi a questi ecotalebani verdi: come i talebani distrussero ogni simbolo diverso dall’Islam, i talebani della sostenibilità vogliono addirittura proibire la visione delle auto e non solo la loro libera circolazione.
Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.
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Source: Fabrizio c’è