15 anni per fare 2 km, il prolungamento della M1 a Monza è peggio della Salerno Reggio Calabria
Tutti sanno dei ritardi della M4 ma non altrettanto noti sono quelli del prolungamento di M1 da Sesto a Monza. Da 12 anni Metropolitana Milanese cerca di realizzare 1,8 chilometri e 2 fermate. Ora giunge notizia che è tutto rimandato al 2026! Avete capito bene: ci vorranno 15 anni per fare 1,8 km di metropolitana!
Parliamo di 2 chilometri di galleria che dal Capolinea di Sesto 1 Maggio dovrebbero portare alla fermata di Sesto Restellone e poi a Monza Bettola. Qui ci sarebbe una connessione sia con la M5 che prosegue per Monza e Villa Reale, sia una importante connessione con parcheggio con l’autostrada A4.
Un opera strategica non solo per i Comuni di Sesto, Cinisello e Monza ma soprattutto per Milano, da sempre afflitta da 800.000 auto che entrano in città ogni giorno.
Dunque Milano, il cui Sindaco è anche Sindaco Metropolitano cioè Presidente della Provincia, e le cui società Mm e Atm hanno progettato e gestiranno la linea, dovrebbe essere il soggetto più attivo di tutti. E’ un’opera decisiva per evitarci l’ingresso in città di 30/40 mila auto al giorno.
Invece il prolungamento M1 marcisce nelle pastoie burocratiche con continui rimpalli di responsabilità. L’Assessore ai trasporti di Milano Arianna Censi dice che i ritardi sono colpa dell’impresa che si è ritirata dall’appalto. L’impresa spiega che si è ritirata per il mancato adeguamento dei prezzi. E sullo sfondo altri problemi nascono dalla mancata realizzazione del centro commerciale al Capolinea di Monza Bettola, perché la stazione era a carico dei privati che avrebbero dovuto costruire il nuovo mall ma sono fermi.
Una cosa è certa: se vi fosse stata la forte volontà politica di fare il prolungamento (di 2 km!), in 12 anni il Comune poteva sciogliere tutti i nodi. Se Sala, Granelli, Maran e Censi avessero messo sulla metro l’attenzione e la cocciutaggine che hanno riservato in 10 anni alle ciclabili e alle ZTL, avremmo già una metro che collega Milano alla Brianza.
Invece no. Hanno puntato su divieti, mobilità sostenibile che danno risultati ambientali impercettibili e che lasciano intatto il problema delle auto in ingresso in città. E hanno dimenticato che solo metropolitane che collegano l’hinterland possono dare alternative all’auto.
Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.
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Source: Fabrizio c’è