Vogliono risanare il pianeta partendo dal quadrilatero della Moda
Nuova puntata delle politiche effimere e inutili di Beppe Sala per Milano: la finta chiusura del quadrilatero della moda alle auto.
Con grande enfasi Sala ha detto: chiuderemo un pezzo di centro alle auto.
In realtà già oggi nessuno si reca a far la spesa in auto in Via Spiga o usa via Montenapo per attraversare in auto il centro: già oggi nel quadrilatero circolano auto di residenti, mezzi che fanno carico e scarico, taxi ed NCC e questi continueranno a circolare. In pratica la solita aria fritta di Beppe Sala.
Semmai va contestata l’idea di Sala di estendere anche al resto dei quartieri centrali lo stop alle auto, secondo il noto principio molto democratico del PD: chi ha soldi per l’autista, l’auto elettrica, la casa in centro e il garage entra e inquina gli altri si attacchino al tram!
Certo il provvedimento farà godere tutti quei verdi molto rossi e molto rosiconi che si esaltano perché qualche proprietario di supercar dovrà rinunciare al giretto con la Ferrari nel quadrilatero. Poco male, magari i bauscia in supercar troveranno altri luoghi dove spenderei i soldi in alternativa ai negozi del lusso milanese, i cui esercenti sembrano essersi convertiti alla sostenibilità ambientale.
Quello che però risulterà dannoso è la chiusura delle vie di attraversamento del centro come Corso Venezia, Matteotti e Manzoni.
Questo porterà a ulteriore congestione nella prima e seconda circonvallazione del quadrante nord est di Milano, già paralizzato dalle ciclabili di Corso Monforte e Venezia e dalla chiusura di Durini e San Babila.
Quello che colpisce però è la distanza lunare fra i problemi veri della città e Sala che sembra giocare coi “Lego” delle futili iniziative green.
Il Sindaco e i suoi amici radical chic pensano veramente di ripulire il pianeta inquinato dalle centrali a carbone cinesi e indiane partendo dalla ZTL di Montenapoleone!
Mentre il milanese rischia di essere aggredito e borseggiato ogni volta che esce di casa, mentre molti lavoratori rischiano di essere espulsi da una città più cara e meno inclusiva, mentre la manutenzione della città, dalle scuole ai parchi pubblici, va a rotoli, il chiodo fisso di Palazzo Marino è la lotta alla Co2 senza peraltro ottenere risultati visibili.
Non c’è visione del futuro della città, di quali saranno le sue leve di sviluppo o le sue infrastrutture necessarie, ma solo annunci e misure effimere.
Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.
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Source: Fabrizio c’è