Sala-tentenna è 6 anni che non decide su San Siro. Però non accetta critiche
Sala attacca: che ne sa Barbara Berlusconi? Il Sindaco invece da 6 anni non sa che fare
I tentennamenti del Sindaco Beppe Sala sulla questione Stadio vanno avanti dal 2018. Da quel tempo le società posero il problema che, orfane di padroni mecenati come Berlusconi e Moratti, le squadre avevano bisogno di stadi moderni, multifunzionali, inseriti nel capitale sociale e gestiti dalle società.
Da allora Sala ha temporeggiato addirittura organizzando con soldi dei contribuenti un inutile dibattito pubblico. Ha esasperato con i suoi dubbi le 2 società di calcio Milan e Inter che avevano presentato un progetto di nuovo stadio unico da 1,2 miliardi. Ha cincischiato finche sono maturati i tempi di un vincolo architettonico su San Siro, senza decidere una virgola.
Pensavo che la paura di decidere fosse connessa alle elezioni del 2021 ma invece dopo la sua rielezione Sala è parso ancor più pavido, timoroso di mettersi contro il mondo green e verde a cui lui vorrebbe ispirarsi.
Ora che Milan e Inter hanno intrapreso la strada di costruirsi un loro impianto, una a San Donato e l’altra a Rozzano, Sala ha finalmente compreso il pericolo di trovarsi con un San Siro inutilizzato e da mantenere. Così ha tirato fuori dal cilindro l’idea di risistemare San Siro con soldi delle società attraverso un progetto, non definito, fumoso e senza numeri, di riammodernamento di San Siro, beninteso sempre a carico delle 2 società.
Ecco il Sindaco tentenna, colui che ritardando le scelte ha già prodotto un danno notevole alla città, ieri ha avuto anche il coraggio di attaccare Barbara Berlusconi che, al pari di decine di addetti ai lavori e manager, ha detto che il progetto di “riattare San Siro è un ulteriore modo per non far nulla, e che tutti gli studi propendono per costruire ex novo lo stadio”
“Ma Barbara Berlusconi che ne sa?” è esploso Sala, tutto piccato coi giornalisti che gli riportavano le parole dell’ex Ad del Milan. Già lui, il Sindaco manager, invece la sa cosi lunga che, dopo 6 anni, ha in mente una idea geniale: incontrare fra una settimana le squadre e proporre loro di tornare al punto di partenza. Come nel gioco dell’oca.
Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.
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Source: Fabrizio c’è