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Archivio di gennaio 2015

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Perché dovremmo favorire il Leonka ?

sabato, 31 gennaio 2015

Milano 30 Gennaio – La permuta con la quale il Comune acquista l’edificio del Leoncavallo e cede l’ex scuola di Via Zama e un po di appartamenti in Via Trivulzio al gruppo Cabassi per regalare l’edificio di Via Watteau ai suoi storici occupanti abusivi è  una vera schifezza. E’ un regalo a una storia di violenza e illegalità!

Dai cittadini si pretende legalità, pagamento di tasse e multe, tonnellate di adempimenti burocratici, agli amici si concedono favori. Chi oggi svolge le stesse attività del Centro Sociale (ristorazione, concerti, tempo libero) deve sottostare ad Asl, diritti Siae, commissioni per lo spettacolo, registratori di cassa, mentre il Leonka in 30 anni di attività non ha emesso uno scontrino. Di tutto ciò, oltre che della violenza politica, la delibera di Pisapia non tiene conto.

L’atto è poi uno schiaffo alle migliaia di famiglie cui il Comune non riesce a trovare casa, mentre assegna suoi locali a un centro sociale per meriti politici. Pochi giorni fa il Comune lamentava di non avere più alloggi per gli sfrattati, oggi li regala per regolarizzare dei rivoluzionari divenuti peraltro imprenditori.

Non sappiamo se Via Watteau verrà messo a bando oppure se, come da interviste, sarà affidato al Leonka o a cordate miste. Poco cambia: nessuno oggi parteciperebbe a una gara per uno spazio occupato dal Leonka che le autorità non hanno sgomberato per decenni

Per Forza Italia non esiste un interesse pubblico che giustifichi l’acquisto del bene di Via Watteau . E’ invece dichiarato l’interesse politico prima del  candidato e poi del Sindaco Pisapia a “trovare una soluzione” per il Centro Sociale Leonkavallo. Ci sono decine di dichiarazioni che impegnano la giunta arancione verso il Leonka che li ha pubblicamente appoggiati in campagna elettorale

Cercheremo di bloccare questo palese favore elettorale e chiediamo al Sindaco di pensare prima alle periferie. In questo caso metta al centro della sua azione i quartieri di Greco e Via Zama, le case di Via Trivulzio, le  tante associazioni che, gratuitamente e senza illegalità, aiutano il prossimo. E spieghi agli ex ragazzi del Leoncavallo che, se vogliono diventare una impresa, devono pagare tasse e affitti e rinunciare agli aiutini della politica.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

 

Granelli sbugiardato: niente sgomberi dove i centri sociali non vogliono

sabato, 31 gennaio 2015

Milano 31 Gennaio – Ieri in Commissione Sicurezza l’Assessore alla Sicurezza di Milano è stato sbugiardato. Granelli aveva smentito, facendosi una gran risata, la mia denuncia sul fatto che gli sfratti programmati vengono fatti dove non ci sono Centri Sociali, mentre quelli in flagranza di reato vengono fatti ovunque. ALER ha confermato che a Milano esistono zone franche dove il tavolo della Prefettura non vuole organizzare sgomberi programmati.

Quindi a Milano esistono quartieri, come Scampia a Napoli, dove le Forze dell’Ordine, per timore di suscitare reazioni dei Centri Sociali, preferiscono non effettuare sgomberi programmati, come al Giambellino, a San Siro, a Molise, in Via Gola.

La scelta di “non aumentare le tensioni” al costo di sacrificare il rispetto delle leggi, è un errore che il Comune di Milano deve contestare perché finisce per creare ghetti, senza legalità, dove la situazione potrà solo degenerare e sarà difficile innestare iniziative positive. Si programmino sgomberi anche nei “santuari” dei centri sociali.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

 

Grazie alla stampa più rigore sulle occupazioni. Ma i centri sociali hanno i loro santuari

giovedì, 29 gennaio 2015

Milano 29 Gennaio – Dobbiamo una volta tanto ringraziare la stampa. Da quando a ottobre ha puntato l’attenzione sulla esplosione del fenomeno occupazioni abusive dal 2012 al 2014 (triplicate le nuove occupazioni) le cose stanno cambiando. Grazie al sostegno dell’opinione pubblica, le forze dell’ordine hanno aumentato gli sforzi per intervenire a sventare le occupazioni in flagranza di reato, cioè nelle prime ore dopo che gli abusivi hanno sfondato gli appartamenti. La riprovazione di opinione pubblica e inquilini onesti ha aperto gli occhi pure al Comune.

Anche a Palazzo Marino hanno capito che tanti “occupatori” seriali non erano casi di disagio sociale, ma gente che poi si “vendeva” l’appartamento a disperati disposti a pagare l’ingresso, salvo poi non pagare l’affitto ad Aler.

La linea lassista di Pisapia è cambiata, come hanno rimarcato anche i centri sociali, che più volte hanno protestato con Pisapia perché le sue promesse non erano queste. In effetti in passato sia il Sindaco che l’ex assessore Castellano avevano teorizzato che lo stato di bisogno giustifica l’occupazione di case.

La questione occupazioni abusive non dipende assolutamente dal gestore, Aler o Mm che sia, giacché senza forze dell’ordine gli sgomberi non si fanno. Rimane una strana pianificazione degli sgomberi programmati che esclude le zone dove i centri sociali contrastano l’intervento delle forze dell’ordine: San Siro, Giambellino, Via Gola, Molise. Come se si avesse paura di urtare la suscettibilità dei violenti. Il tavolo della Prefettura deve far applicare la legge ovunque, senza fare sconti alle zone sotto “giurisdizione” dei centri sociali.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

 

Maran prima di mettere la quarta fai funzionare la prima

mercoledì, 28 gennaio 2015

Milano è piena di manifesti, pagati da Mm cioè dai noi  contribuenti, che inneggiano alla linea 4 che impiega 15 minuti da Linate a Lorenteggio.
Anziché spiegare a residenti e commercianti delle vie lungo il percorso dove e come saranno i cantieri e gli inevitabili disagi, Maran ha puntato sullo slogan “metti la quarta”. Qualcuno potrebbe pensare che sia già possibile raggiungere Linate da Lorenteggio in 15 minuti. Una  presa in giro per un’opera che doveva essere pronta nel 2015 e sarà pronta nel 2022!
Il problema però è che non funziona bene la Mm1. Ieri si è fermata tutta la mattina tra Gambara e Bisceglie. Venerdì mattina tra Cadorna e Lotto. E’ la linea di forza di tutto il trasporto pubblico milanese: se va in crisi si blocca la città.  E’ anche la linea che porta alla Fiera e a Expo 2015.
Nella infantile lista di priorità di Maran c’erano prima le piste ciclabili inutili, le domeniche a piedi, Uber e l’area C. Non ha investito in manutenzioni sulla linea 1 e i treni nuovi, che arriveranno nei prossimi mesi li ha dovuti comprare ATM. Così abbiamo la linea 1 e anche la  2, quelle più vecchie, che arrancano tra guasti e allagamenti.
Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

Milano invasa da lavavetri e accattoni. Granelli si vanta : ne allontaniamo meno di 1 al giorno!

martedì, 27 gennaio 2015

Milano 27 Gennaio – Quanti sono i lavavetri e i mendicanti a Milano? Almeno 500, nella stagione invernale un po’ meno, 300 circa. Ogni giorno si piazzano ai semafori delle vie di grande passaggio: i semafori delle circonvallazioni, quelli degli ingressi in città, poi alcuni parcheggi, le chiese, la Stazione centrale e infine treni e stazioni della Metropolitana.
La Mm è infestata da ogni tipologia : accattoni con cani, persone con gravi menomazioni, mamme con bambini ostaggio, suonatori di tutti i generi: violinisti zigani, musica pop italiana in playback.
Tutto comunque fastidioso per i milanesi e turisti in metro, mentre è veramente indice di degrado e disordine ciò cui si assiste ai semafori; tra l’altro non si vede nulla di tutto ciò nelle altre città europee e dunque non è impossibile estirpare il fenomeno.
Finalmente,  dopo 3 anni, siamo riusciti a fare discutere ieri in Consiglio Comunale la questione. 3 le richieste: la prima è che i Vigili abbiano una squadra antiaccattonaggio, che identifichi e allontani i personaggi e indaghi sul racket e lo sfruttamento che c’è dietro; la seconda è che si sgomberi i campi Rom che forniscono la manodopera a queste pratiche di accattonaggio. La terza è che ATM si organizzi per mandar via l’esercito di musicanti e accattoni che si muove ogni giorno.
La risposta dell’Assessore alla sicurezza Marco Granelli  fa capire in che mani siamo. Ha sventolato come un grande successo una relazione dove si parlava di 311 allontanamenti in un anno: meno di 1 al giorno!
Ecco perché Milano e piena di mendicanti e Vienna, Praga e Londra no.
Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

Via Santa Croce: occupato un edificio pericolante. Sgomberare è un dovere

sabato, 24 gennaio 2015

Milano 24 Gennaio – Ancora una volta i ragazzini dei centri sociali hanno occupato un edificio pubblico. Questa volta il Collettivo Zam e un gruppo di studenti del Liceo Manzoni, nel frattempo anch’esso occupato, hanno tranciato la catena che chiudeva l’ex scuola di Via Santa Croce.

Al di là di ogni valutazione sulla illegalità e sui soprusi compiuti dai no global e purtroppo tollerati dal Comune, questa volta chi volesse perpetuare l’atteggiamento da Don Abbondio che caratterizza l’amministrazione Pisapia dovrà prendersi delle belle responsabilità.

La scuola di Via Santa Croce è da tempo pericolante. Farvi affluire numerosi ragazzi per concerti e convegni è veramente rischioso per la stabilità dell’edificio e degli edifici confinanti, nonché per l’incolumità delle persone.

Questo è un ulteriore motivo per procedere da subito allo sgombero. E’ anche una ulteriore riprova delle gravissima responsabilità del Comune di Milano, che, pur in presenza di una mia segnalazione e di una richiesta dei residenti confinanti, non ha messo in sicurezza lo stabile dopo la prima occupazione.

In questi condizioni di rischio, mi pare che i responsabili dell’ordine pubblico di Milano abbiano ancor più il dovere di far rispettare la legge fin da adesso, piuttosto che barcamenarsi in equilibrismi politici.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

 

Sulle multe, chi ha sbagliato paghi

venerdì, 23 gennaio 2015

Milano 23 Gennaio – Non ci voleva uno scienziato per capire che gli uffici comunali sarebbero andati in tilt. Eppure la solita, testarda e arrogante sinistra ha tirato dritto, infischiandosene delle leggi, dei diritti dei contribuenti e del buon senso. Nella sua testa lo Stato come il Comune hanno sempre ragione, il cittadino-individuo-contribuente è un suddito senza diritti, solo da spremere.

Parliamo del disastro di Via Friuli, l’unico ufficio dove i milanesi non possono andare a informarsi e, se hanno ragione, farsi sgravare da multe non dovute o già pagate. Una situazione da terzo mondo, con file all’adiaccio, donne e anziani costretti in coda per 6 ore, senza la certezza di avere risposte.

Perché è successo questo? Il Comune decide nel mese di Giugno di assumere direttamente il servizio di riscossione delle multe non pagate appena emesso il verbale, le cosiddette cartelle.

Così vengono spediti 700.000 avvisi bonari relativi al 2011 e 2012, per recuperare 132 milioni di multe non pagate. Facciamo un passo indietro. Quando si decise questa operazione il sottoscritto, favorevole a recuperare i crediti agevolando gli automobilisti ritardatari evitando loro di triplicare le sanzioni e applicare i diritti di mora, chiese: con quali uomini sostituiremo Equitalia, che ha molti sportelli, dipendenti dedicati, e software rodati? Pensavo che il Comune si sarebbe rivolto a qualche esattore privato, oppure che avrebbe assunto un centinaio di addetti per svolgere una nuova attività riscossoria.

Nulla di ciò. Gli incapaci saccenti di Palazzo Marino mi risposero che avrebbero fatto tutto i vigili per le multe e l’ufficio tributi per le altre tasse. Dopo di che, non solo non hanno destinato più uomini, ma non hanno nemmeno organizzato gli spazi di Via Friuli, né formato il personale, né graduato le spedizioni in modo da distribuire su più mesi l’afflusso, né potenziato il centralino telefonico 020202, né sistemato il sito internet che è perennemente bloccato.

Questi incapaci in sostanza hanno arricchito le Poste, che incassano 6,00 euro per ogni avviso. Ma hanno rovinato la vita a molti contribuenti onesti e non siamo affatto sicuri che tanti furbetti, quali i cittadini stranieri o senza fissa dimora, autentici recordman seriali delle mult , avranno qualche conseguenza per le loro violazioni.

E non stiamo parlando delle 726.000 multe per gli autovelox, dei Vigili costretti a spedire le sanzioni fuori tempo massimo, dei tanti Vigili spostati dalla strada agli uffici per compilare i verbali.

Sembra quasi che il Comune di Pisapia, non sazio di un miliardo e 342 milioni di tasse ( 630 in piu della Moratti), abbia deciso di raccattare disperatamente altri soldi per comprare il consenso dei milanesi nel 2016.

Di fronte a un disastro così annunciato, abbiamo chiesto una commissione straordinaria e vogliamo fare un sopralluogo con Sindaco e Assessori sul posto in Via Friuli. Chi non ha saputo organizzare la riscossione deve dimettersi.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

 

100 giorni a Milano al centro del mondo

mercoledì, 21 gennaio 2015

Milano 21 Gennaio – Mancano 100 giorni all’Esposizione Universale di Milano. Saremo pronti? Certamente si come è nella tradizione e nello spirito di questa grande e laboriosa città.

I padiglioni saranno un felice connubio della migliore architettura internazionale, le capacità delle maestranze italiane, il design milanese. Il tema scelto 8 anni fa da Letizia Moratti è veramente la sfida dell’umanità, ma anche una delle poche carte che l’Italia può giocare nella competizione globale.

L’Expo può sembrare una reminiscenza dell’800 con la sua quasi ingenua finalità di trasmettere conoscenza e progresso tra gli Stati, ma se ben concepito è un evento politico e culturale di portata storica e una grande leva di sviluppo e di marketing territoriale per il paese che lo ospita.

A questo evento bisogna avvicinarsi facendo fronte comune in nome dell’interesse nazionale, mettendo da parte le fazioni e i distinguo che tanto ci appassionano come italiani. Certo ci sono, e ci saranno sempre, gufi e “tafazzi”  che cercheranno di rovinare la festa. Non importa.

Ma la qualità dello stile, della creatività e dell’ospitalità, il piacere dell’arte e dello shopping, la innata capacità milanese di essere ponte tra nord e sud in nome degli affari come della
solidarietà porteranno Expo2015 ad avere la meglio su tutto, anche su errori e carenze che naturalmente ci saranno.

Avrà la meglio sul solito Governo romanocentrico che ha lesinato le risorse, avrà la meglio su un Sindaco mediocre che non riuscirà a completare metropolitane e svincoli stradali previsti per l’evento. Avrà la meglio sull’Italia disfattista e nichilista che ogni giorno critica senza pensare a dare un futuro ai suoi figli.

Allora usiamo questi 100 giorni per rendere Milano ancora più bella, accogliente, vitale. Perché Milano non è solo le sue istituzioni ma ognuno di noi.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

 

Quante polemiche sul nulla. Il sostegno alla famiglia non è omofobia

lunedì, 19 gennaio 2015

Milano 19 Gennaio – Mentre la disoccupazione giovanile è al 40%, mentre non sappiamo come affrontare il radicalismo islamico presente anche nelle nostre città, la sinistra delle élites impone a giornali e tv un tema totalmente minoritario: l’omofobia.

Addirittura ci si mobilita per impedire un convegno sulla famiglia, dando vita a vari episodi di intolleranza. Il convegno non dovrebbe svolgersi in quanto omofobo. Come al solito a distribuire la patente di cosa è lecito e cosa è fuorilegge è il pensiero unico di sinistra e così anche la libertà di opinione è messa in soffitta.

Mettiamo le cose in ordine: chi è omosessuale non è malato come sostengono taluni (pochissimi) tradizionalisti cattolici, ma va rispettato e deve godere di tutti i diritti individuali. Aggiungo che non si capisce cosa c’entri il logo Expo con un convegno sulla famiglia.

Detto ciò, promuovere politiche a favore della famiglia naturale non è omofobia. E’ assurda la pretesa di contestare e impedire convegni e iniziative di chi pacificamente manifesta per alcuni valori cattolici, mentre non una parola viene spesa per denunciare le crudeli esecuzioni di omosessuali compiute dall’Isis e non condannate da alcun musulmano.

Anche il Sindaco Pisapia, veramente a corto di risultati ottenuti, ha giocato la carta del vittimismo. Gioca a fare l’eroico paladino dei diritti civili. Ha annunciato di essere indagato per aver registrato nell’elenco dei matrimoni civili le coppie omosessuali che si sono unite in matrimonio laddove la legge lo consente. Effetti pratici di questo atto per le suddette coppie ? Zero. Effetti giuridici della trascrizione ? Nulli, perché il Sindaco è ufficiale dello stato civile e non deve interpretare o peggio legiferare in materia dei poteri di ufficiale dello stato civile.

Dunque la solita sconfortante commedia politica italiana. Il parlamento a maggioranza di sinistra non legifera in materia di unioni gay sebbene potrebbe. Il Sindaco non svolge i suoi compiti, ma viola la legge e fa il paladino delle unioni gay. La sinistra sposa l’intolleranza di chi in nome dei diritti civili vuole impedire la libertà di opinione. Ma soprattutto chi stabilisce le priorità della politica? Alcuni ambienti della sinistra da salotto.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Italia

 

Gli arancioni : ambientalisti con la motosega in mano

sabato, 17 gennaio 2015

Milano 17 Gennaio – Qualche anno fa esistevano comitati pronti a fare le barricate per salvare anche solo un albero. C’erano anche associazioni ambientaliste pronte a sfidare le istituzioni in tutte le sedi, incluso i tribunali.

Arrivata al potere la sinistra, come di incanto, comitati e contestazioni sono spariti ma gli alberi non se la passano meglio. Anzi.

Sotto Pisapia tagli di alberi sono già avvenuti in Via Foppa, Viale dei Mille, Via Feltre, Via Ludovico il Moro, Darsena, via Ferrante Aporti. Le motoseghe sono pronte in Via Mac Mahon, Foro Bonaparte, Viale Zara e lungo i cantieri della futura linea 4: via Lorenteggio, via Dezza, Parco Solari, Corso Concordia, Corso Indipendenza, Plebisciti, Argonne. Totale 800 alberi di grandi dimensioni, tutti sopra i 20 metri, alcuni dei quali centenari, tutti con piu di 50 anni.

Insomma si predica di sostenibilità ma si razzola con le motoseghe. Pensare che nel 2012, per salvare un solo albero di Piazza Lavater si sono spesi 1,2 milioni di penale per non realizzare il parcheggio già assegnato di Piazza Lavater. Contro quel parcheggio si erano spesi però in campagna elettorale Pisapia e Maran.

In realtà a questa Giunta del verde non frega nulla, dal momento che non è stato fatto un solo investimento sui parchi in 4 anni. Il centrodestra aveva rifatto Parco Sempione, Porta Venezia, Parco Solari e Ravizza e realizzato nuovi parchi come il Parco delle Cave, il Parco Certosa, il Parco Alessandrini, il Parco Testori etc.

Gli ambientalisti con la motosega in mano di Pisapia non hanno a cuore l’ambiente e il verde. Loro semplicemente provano un odio, tutto ideologico per l’auto. Tutto il resto si può far , basta che governino loro.

Fabrizio De Pasquale,  Consigliere comunale di Forza Ita

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