Milano 28 Novembre – Uno dei tempi del sapere milanesi è adibito a centro accoglienza. La bellamilano di Pisapia non finisce mai di stupire!
La biblioteca Sormani, sede centrale del servizio bibliotecario comunale, è ospitata in un palazzo del 700, progettato dall’Architetto Richini. Divenuta biblioteca comunale 60 anni fa è stata frequentata da generazioni di studenti ma versa da qualche tempo in pessime condizioni. Non per motivi di manutenzione ma per le pessime frequentazioni.
Palazzo Sormani è diventato, nel disinteresse generale del suo proprietario, il Comune, il ritrovo di un nutrito gruppo di senza dimora che approfittano della tradizionale apertura gratuita dei luoghi di cultura milanesi. La sala lettura dei quotidiani è trasformata in dormitorio. Spesso gli ospiti litigano ad alta voce e parlano al telefonino. Nei bagni si trovano spesso clochard con tanto di bagagli e sacchi intenti a farsi la barba o altre forme di lavaggio personale.
Le sale del piano terra sono utilizzate, soprattutto quando fa freddo, dai senza fissa dimora per bivaccare, mangiare e bere, con inevitabile fastidio per chi dovrebbe studiare e fare ricerche.
Il Comune proprietario dell’immobile si disinteressa come sempre di ogni problema di degrado. I dipendenti sono tenuti a tenere aperta la biblioteca e non intendono fare più di questo. E poi figuriamoci se questa Giunta manda un vigile per identificare e allontanare un clochard: nella sua visione costoro hanno solo diritti e non doveri.
Dunque anche la cultura e la storia di Milano devono inchinarsi al buonismo di sinistra per cui non è possibile allontanare qualcuno né far rispettare la legge a chi si autodefinisce bisognoso.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia