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L’aria non migliora per regolamento

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Un possibile lockdown incombe su Milano ma intanto la Giunta sforna l’ennesimo regolamento.

È  proprio vero: la fiducia della sinistra nella regolamentazione della nostra vita è  tale che, ogniqualvolta si presenta un problema, loro pensano subito a una legge o un regolamento.

Così oggi arriva in Consiglio Comunale anche il Regolamento per l’Aria! Non che mancassero norme a tutela dell’ambiente a livello Ue, statale e regionale. Ma Granelli ha voluto scrivere un po’ di divieti e vincoli in più, giusto per complicare un po’ la vita dei cittadini.

Il regolamento interviene sulle fonti di produzione delle polveri in città. Caldaie, forni a legna, impianti di generazione elettrica e fumo.

Il Comune non riesce a liberare i parchi dagli spacciatori, ma ha dichiarato guerra ai fumatori nei parchi, nei cimiteri e alle fermate del tram.

Poi altri vincoli si abbattono sui negozi: chi vuole tenere le porte aperte d’estate deve avere le lame d’aria altrimenti si becca la multa. Vincoli e scartoffie anche per i forni a legna delle pizzerie. Obbligo di abbandonare i generatori a gasolio pure per gli  ambulanti.

Il regolamento aria è stato concepito prima del Covid e delle sue gravissime conseguenze su imprese e commercio.

Da una parte il Comune non aiuta ristoranti e negozi, dall’altra li obbliga a tenere le porte chiuse o investire sulle lame d’aria! Altri oneri vengono imposti ad ambulanti, pizzerie, benzinai  e cantieri come se le imprese avessero oggi liquidità per investire.

Per sostituire le caldaie a gasolio sono gli incentivi e non i divieti la leva da usare. I termini per gli adempimenti vanno differiti di almeno 2 anni. Bene il divieto di fumo ma chi lo farà rispettare?

Fabrizio De Pasquale

Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Milano.

L’articolo L’aria non migliora per regolamento proviene da Milano Post.

Source: Fabrizio c’è

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