La Consigliera PD: “Chi segnala le borseggiatrici seriali fa violenza”. Povera Milano succube del politically correct
Monica Romano, Consigliera PD di Milano, se la prende con alcuni siti e trasmissioni che filmano le borseggiatrici sui mezzi pubblici di Milano. Su Facebook Romano spiega che filmare è diffondere le immagini “è violenza”, “trasformare le persone in bersagli non è senso civico”. Segue richiesta al Sindaco e Atm di censurare le attività. Infine accusa chi filma di squadrismo, perché una spruzzatina di antifascismo è buona per tutte le stagioni.
È l’ultima frontiera del politicamente corretto quella di prendersela con chi filma e segnala un fenomeno criminale. Non muovendo un dito contro chi pratica odiosi furti seriali.
Non sappiamo se ATM e Sindaco, che non fanno nulla per reprimere l’azione quotidiana delle borseggiatrici, seguiranno l’invito della esponente PD di impedire queste attività di civismo, messe in pratica da giornalisti e comitati che il biglietto e le tasse le pagano, a differenza delle borseggiatrici.
Premesso che segnalare alle autorità un fenomeno criminale seriale e consentire ai danneggiati di avere prove per sporgere denuncia è una azione meritoria e un esempio di senso civico, va chiarito alla Piddina che qui non c’è nessuna giustizia fai da te. Anzi si aiutano le istituzioni responsabili della sicurezza sui mezzi pubblici e la giustizia a compiere il loro dovere, garantendo il rispetto della legge e dei diritti individuali.
Forse però il PD ha così frainteso la tutela dei diritti delle minoranze da trascurare che la lotta alla criminalità è un valore, perché rappresenta il diritto alla Giustizia per ogni individuo, anche il più debole. E che il cittadino che subisce un furto mentre viaggia in metrò non è un “ricco” punito da Robin Hood, ma semplicemente un lavoratore che non può permettersi l’auto o il taxi, un anziano, una donna o una persona fragile meno in grado di difendersi. Peraltro proprio Elly Schlei , di cui Monica Romano è stata una grande sostenitrice, ha subito una settimana fa un furto in treno e ha ricordato il trauma non solo economico ma anche affettivo e umano di chi viene derubato di oggetti e valori personali.
La sinistra Woke della Milano illuminata, ha proprio perso il suo ruolo storico di difensore dei ceti deboli: scambia la tutela delle minoranze (anche le borseggiatrici lo sono e qualora fossero Rom lo sono doppiamente) per il diritto di fare attività criminali indisturbati senza comprendere il danno alla comunità e ai ceti più deboli che una città con criminalità fuori controllo produce.
Fabrizio De Pasquale ha 58 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che questa dinamica città produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi cittadini.
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Source: Fabrizio c’è