Archivio di Giugno 2016
In mille ad acclamare Parisi che vuole andare avanti
Sala fa una giunta tutta PD. Sembra di stare a Sesto San Giovanni
Milano 27 Giugno – Quando un Sindaco viene eletto al secondo turno col 51 % dei voti validi e non ha votato metà degli elettori la prima cosa intelligente da fare è mostrarsi aperto a quel pezzo di città che non ti ha votato.
Milano fredda con Sala. Troppi nel centrodestra hanno votato una sola volta.
Milano 24 Giugno – 5 anni fa l’elezione di Giuliano Pisapia era stata salutata da ben altro entusiasmo. Piazza Duomo Arancione, Grazie Milano sui manifesti e una grandissima aspettativa nei 350.000 che l’avevano votato.
L’elezione di Giuseppe Sala ha suscitato invece un piccolo corteo notturno di militanti piddini a Palazzo Marino. Per il resto lo stesso scarso entusiasmo che Sala ha alimentato a sinistra in campagna elettorale. Mentre nella Milano orientata verso Parisi è palpabile una cocente delusione. Come è possibile, si chiedono nel centrodestra, che in città si respirasse una aria di grandissima critica per l’amministrazione Pisapia e che poi abbia prevalso Sala?
Ennesimo rave al parco Lambro
Milano 21 Giugno – Attorno al Parco Lambro ai cittadini, Sabato sera, è stato negato il sonno. Non è la prima volta che succede, rave party non autorizzati, che intervallano serate infinite di alcol e rumore, impediscono alla gente normale, ai lavoratori ed ai cittadini, di dormire la notte.
I vigili sostengono di essere intervenuti, ma probabilmente gruppi di partecipanti al rave si sono comunque dispersi nel parco per proseguire fino a mattinata inoltrata la baldoria. Visto anche un gazebo e tanti giovani strafatti transitare domenica mattina da Piazza Udine.
In pochi votano e una minoranza ideologica continuerà a comandare a Milano
Milano sceglierà la libertà e la sicurezza
Quanto è piccina la politica che lascia le periferie in mano ai delinquenti
TAX DAY, la vera liberazione di Milano sarà il 19 Giugno!!! In cinque anni 3 miliardi di tasse in più!!
Milano 17 Giugno – Ieri il Governo invitava a festeggiare il mancato pagamento della TASI sulla prima casa.
A Milano la vera liberazione per i contribuenti sarà mandare a casa la sinistra che in questi anni ha aumentato la pressione fiscale del 113%.
Ogni anno i milanesi hanno pagato oltre 700 milioni di tasse in più rispetto all’epoca Moratti, quando il totale delle entrate tributarie ammontava a 600 milioni. Oggi siamo a 1380.
Sommando i cinque anni di pressione fiscale aumentata, si arriva a circa 3 miliardi di tasse in più, considerando che alcune sono state aumentate subito, quelle sulla casa, altre nel 2013, i rifiuti e la Cosap, altre ancora nel 2014 come l’addizionale Irpef.
Leggendo il programma di Sala e vedendo con quale umiltà si accosta a Balzani, Majorino e Maran, è facile prevedere che, qualora vincesse Sala, la politica del tassa e spendi non cambierebbe e la spesa corrente continuerebbe a crescere.
Per questo il 19 giugno è la grande occasione di cambiare ed è il giorno decisivo per dire stop alla spremitura fiscale del milanesi.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia.
I radicali voteranno Sala che considerano ineleggibile
Le idee confuse di Sala sui Navigli
Bene, dopo 5 anni di nulla, il Candidato della sinistra Giuseppe Sala lancia di nuovo la proposta di riaprire i Navigli! E come? Attraverso un referendum da tenersi nel 2017!
Le mosse della disperazione di Mr. Expo
La rassegnazione della sinistra contro degrado e illegalità
Nuova sinistra renziana, vecchi vizi: demonizzare l’avversario.
Come si può leggere la preoccupazione principale dello staff di Sala è attaccare l’avversario sui social media. Anziché valorizzare le cose fatte da Pisapia o le proposte di Sala, lo staff di Sala si preoccupa di organizzare una imboscata su facebook a Stefano Parisi. In pratica questa manovra dovrebbe falsare il “sentiment” dei social. E far apparire che la più grande preoccupazione dei frequentatori di Facebook siano 2 questioni che invece sono francamente minoritarie nelle preoccupazioni dei milanesi: il candidato Pavesi o la dichiarazione dei redditi di Parisi che è stata tranquillamente pubblicata sul suo sito all’atto della candidatura.
Un risultato che rafforza la speranza di cambiare
Un sindaco diverso da Pisapia è un sogno che si può realizzare
Sala non funziona, Renzi la butta in politica per non perdere Milano
Il PGT del Comune è un ritorno al socialismo reale: Forza Italia ottiene 40 modifiche in difesa della proprietà privata
Milano 1 Giugno – La casa e la proprietà privata sono di nuovo nel mirino dei nipotini di Stalin che governano Milano. Non contenti di avere alzato l’IMU al massimo sulle prime e seconde case, dopo aver approvato un piano regolatore che ha paralizzato ogni attività edile, causando licenziamenti e fallimenti nel settore edile e immobiliare, ecco che la mente giuridica del Comune, il Vicesindaco, ha partorito l’ultima trovata: un nuovo regolamento edilizio che, anziché fissare dimensioni o distanze minime, pretende di espropriare i proprietari di case e aree che rimangono inutilizzate!
Sembra una barzelletta ma è proprio cosi. L’articolo 12 del regolamento edilizio, a proposito di aree ed edifici in disuso ove la mancata cura arrechi disagi o pericoli a chi risiede nelle vicinanze, non si limita a prevedere, come accade oggi, l’ingiunzione del Comune a intervenire e l’obbligo per il privato di rimborsare le spese di ripristino. Prevede espressamente che in questi casi l’immobile entra nella disponibilità del Comune che lo può assegnare per finalità pubbliche a terzi. In più un privato che tiene in disuso un’area o un immobile non potrà chiedere nuovi permessi di costruire.
Si potrebbe dire, va bene, ci penseranno il Tar o la Corte Costituzionale a sanzionare una così manifesta negazione del diritto alla proprietà privata, stabilito dalla Costituzione all’Articolo 42. Dopo la sentenza del Tar Brescia che obbliga quel Comune a prevedere una moschea, non c’è da fidarsi molto del buon senso dei giudici amministrativi.
Bisogna piuttosto confidare nella reazione di quanti, imprese, professionisti, operai, col mattone ci vivono o di quanti, e sono tantissimi, al mattone affidano i propri risparmi e non vogliono farseli sequestrare da qualche burocrate comunale,
Per di più sono regole macchinose, che produrrebbero aggravi ulteriori di tempo per le risposte, che spaventerebbero gli investitori stranieri, senza neppure risolvere alcun problema di degrado: è noto che il Comune non ha i soldi per intervenire manco sulle sue proprietà.
Insomma il solito pensiero debole di chi vuole combattere la povertà facendo diventare tutti poveri. La solita ricetta di Pisapia, che alla Milano dinamica e sorretta dal privato vuole sostituire una Milano abulica dove il Comune stabilisce anche come i bambini devono giocare in cortile .
Forza Italia ha condotto una battaglia senza tregua al nuovo regolamento edilizio. In 13 commissioni e 8 sedute di Consiglio Comunale abbiamo tutelato i valori e gli interessi per cui gli elettori ci hanno votato: difesa della proprietà privata, semplificazione delle procedure, libertà di iniziativa e di impresa, apertura al progresso tecnologico e alla competenza dei professionisti, attenzione al risultato e non al formalismo.
Poiché tuttavia, con l’adozione del PGT era necessario approvare un nuovo piano regolatore e non era possibile mantenere il vecchio, oltre che votare contro un provvedimento che non ci piace, abbiamo cercato di modificarlo il più possibile costringendo la maggioranza a venire a patti. Abbiamo ottenuto l’approvazione di 40 emendamenti, che vanno tutti nella direzione di risparmiare soldi per le famiglie e lungaggini per professionisti e imprese.
Le modifiche più importanti sono: l’introduzione del contraddittorio tra tecnici e commissione del Paesaggio (ex edilizia), la possibilità di sospendere i termini delle concessioni edilizie in caso di sopravvenuta scoperta di terreno da bonificare, la deroga per 3 anni a centralizzare le antenne negli edifici già esistenti, l’ampliamento dei soppalchi, la possibilità di realizzare bagni ciechi e balconi più grandi, la possibilità di cucine senza canne fumarie ma con apposite apparecchiature per l’aspirazione, l’abbassamento dei vespai (sotto i loft). Inoltre sono semplificate la documentazione x i cambi di destinazione e la realizzazione di scale interne. Infine cade l’obbligo di pulire la neve dai marciapiedi, cosa peraltro possibile, che ricade in un compito per il quale versiamo ad Amsa 290 miliini l’anno di tassa rifiuti.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia